Intervento di metodo di studio e tutoring DSA/BES: cos’è e a cosa serve?

a cura di Aurora Farris, psicologa

Nel corso degli ultimi decenni le diagnosi di Disturbo Specifico dell’Apprendimento sono notevolmente aumentate. Già dal report del M.I.U.R. 2017/2018 si riportava che in Italia fossero presenti ogni anno 276.109 alunni con DSA. Nel biennio 2021/2022 i casi di alunni DSA sono diventati pari al 5,3% e al 5,4% del numero complessivo degli studenti.

Gli studenti con DSA possono sentirsi in difficoltà in ambienti scolastici convenzionali, dove le modalità di insegnamento non sempre tengono conto delle loro specifiche esigenze. Proprio da questi bisogni si è sentita l’esigenza di creare un intervento di tutoring personalizzato, che può fare una grande differenza sullo studio e il vissuto della scuola, poiché personalizza le modalità di apprendimento sul singolo caso. Queste tipologie di interventi sono efficaci non solo per chi ha una diagnosi di DSA ma per qualsiasi tipologia di BES (Bisogni Educativi Speciali).

Cos’è il tutoring per studenti con DSA e BES? Il tutoring per studenti con difficoltà di apprendimento è un intervento educativo mirato che si propone di supportare gli studenti attraverso metodi e strumenti adeguati alle loro specifiche difficoltà. Il Tutor DSA/BES è, quindi, uno specialista dell’apprendimento che ha acquisito delle specifiche competenze metodologiche, didattiche e relazionali.

A differenza del sostegno scolastico tradizionale, il tutor specializzato lavora su più fronti: non solo aiuta lo studente a comprendere meglio i contenuti delle diverse materie, ma gli insegna anche come gestire e organizare il proprio apprendimento e il proprio tempo, sviluppando strategie di studio che compensano le difficoltà legate ai disturbi specifici.

Il Tutor DSA non è né un insegnante di sostegno, né un semplice aiuto compiti. Inoltre, non è una figura clinica, quindi non fa diagnosi, intervento e trattamento e non è un/una docente, quindi non può sostituire le scelte di programmazione e metodologie didattiche fornite dalla scuola.

Il Tutor ha il compito di accompagnare l’alunno, in modo strutturato e continuativo nel tempo, a percorrere in modo sereno il cammino scolastico, affrontando insieme le difficoltà e le nuove sfide che la scuola può presentare. L’ obiettivo è quello di supportare il bambino o ragazzo ad acquisire un metodo di studio personale ed efficace, utilizzando al meglio gli strumenti compensativi e dispensativi e accrescendo l’autonomia, l’autostima e il senso di autoefficacia.

L’obiettivo del lavoro non è mai quello di terminare tutti i compiti assegnati, bensì di puntare al consolidamento delle capacità di organizzazione e di gestione dei compiti a casa.

 

Quali sono gli obiettivi e le fasi dell’intervento? Un intervento di tutoring ha obiettivi ben definiti:

  1. Organizzazione e pianificazione: riguarda i materiali, l’ambiente di studio, così come le attività da fare durante il pomeriggio o la settimana, compreso sport o eventuali interrogazioni. Importante è anche tener conto del fatto che la preparazione per le verifiche cambia in base alla tipologia (es. tema, domande aperte o chiuse, scelta multipla o V/F). Per un buon rendimento dello studio e dell’apprendimento è fondamentale anche l’inserimento di pause tra le attività e imparare a quantificare i tempi necessari per il loro svolgimento.
  2. Individuazione dello stile cognitivo: si riferisce al modo individuale con cui ciascuna persona percepisce, elabora, organizza e utilizza le informazioni. Ad esempio, può essere globale o analitico, verbale o visivo, riflessivo o impulsivo. Lo stile cognitivo gioca un ruolo importante nell’apprendimento, in quanto influenza il modo in cui una persona tende, per sua natura, a ricevere e processare le informazioni.
  3. Adattare il metodo di studio: ogni studente ha un modo unico di apprendere ed è quindi fondamentale identificare il metodo di studio più adatto al singolo, tenendo conto delle caratteristiche specifiche. Questo è legato anche allo stile cognitivo.
  4. Sviluppare strategie compensative: fondamentale è aiutare a sviluppare tecniche compensative per affrontare le difficoltà. Ad esempio, per uno studente con dislessia può essere utile usare un software di sintesi vocale, per chi ha difficoltà nell’ambito matematico, invece, possono aiutare i formulari o software di calcolo.
  5. Promuovere l’autonomia: è necessario rendere lo studente sempre più autonomo nel percorso di studio, aiutandolo a comprendere quali strumenti utilizzare e come, in base alle sue necessità, favorire la crescita personale.
  6. Rafforzare la motivazione: il tutor lavora anche sull’aspetto motivazionale, aiutando lo studente a riconoscere i propri progressi e successi, anche se piccoli. Gli studenti con difficoltà d’apprendimento hanno generalmente un ‘immagine di sé più negativo rispetto a chi non ha particolari difficoltà, possono provare maggiore ansia e possono avere minore autostima e poca fiducia di essere capaci di svolgere un’attività in maniera adeguata e in autonomia.

Gli incontri non hanno una frequenza o durata fissa, ma queste vengono stabilite sulla base delle necessità dello/a studente/ssa. Infatti, la prima fase del percorso riguarda un periodo di osservazione, dove si analizzano le modalità di studio dello studente, beneficiando anche del confronto con insegnanti e genitori per comprendere quali siano le difficoltà principali. Viene fatto anche un bilancio delle competenze dello studente, individuando punti di forza e debolezze.

Dopo di che si pianificano gli obiettivi sia a breve che a lungo termine, condividendoli insieme allo studente e alla famiglia. Gli obiettivi possono riguardare sia il miglioramento delle prestazioni scolastiche, sia l’acquisizione di nuove strategie di studio. In seguito, si individuano le strategie necessarie per raggiungere gli obiettivi prefissati. Infine, durante l’intervento, il tutor valuta e monitora costantemente l’andamento e i progressi dello studente, apportando modifiche al piano di lavoro quando necessario.

Un aspetto cruciale del tutoring per studenti con DSA è la stretta collaborazione tra tutor, famiglia e scuola, prendendo visione anche dell’eventuale PDP (Piano Didattico Personalizzato) se già fornito dalla scuola.

Durante gli incontri è importante adattare metodologie e strumenti sulla base del singolo caso, delle difficoltà e punti di forza. In particolare, si possono usare mappe concettuali, software di sintesi vocale, fogli di calcolo e formulari, correttori ortografici automatici, il computer. Per l’organizzazione vengono spesso utilizzati dei planner giornalieri, settimanali o mensili, a seconda anche della quantità di impegni e compiti, o degli obiettivi definiti.

 

Conclusione

Il tutoring per studenti con DSA rappresenta un intervento fondamentale per favorire l’inclusione scolastica e sociale di chi affronta difficoltà specifiche nell’apprendimento.

Grazie a un supporto mirato e personalizzato, gli studenti possono sviluppare strategie compensative, accrescere la loro autonomia e ritrovare fiducia nelle proprie capacità, superando le barriere che i disturbi specifici dell’apprendimento possono generare.

Questo percorso, supportato da tecnologie e metodologie didattiche innovative, permette di valorizzare il potenziale di ogni studente e favorire un futuro scolastico e professionale di successo.

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